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11April Pensieri... selvaggi!
Scritto da Samuele Grasso  

Ancora ricordo quando 4 anni fa lessi per la prima volta la locandina del campo sul sito regionale. Purtroppo ero minorenne e decisi di rimandare all'anno successivo. Cosa che si è ripetuta per i 3 anni successivi, a causa di problemi vari, fino ad arrivare a quest'ultimo anno. Ormai sono arrivato alla fine del mio percorso scout e ho deciso, a tutti i costi, di cogliere quest'occasione. 

L'esperienza di "avventura" è iniziata prima ancora dell'inizio effettivo del campo. Dopo aver inviato la scheda di iscrizione, inizia la ricerca degli altri "giovani temerari" che hanno fatto la mia stessa scelta. Riusciamo a trovarci. In totale siamo 8. Da lì, inizia il panico visto che l'anno precedente il campo non è partito a causa dello scarso numero di partecipanti. Ci mettiamo così tanto di impegno che riusciamo a formare un bel gruppo. Così abbiamo la certezza che il campo si farà.
Arriva il fatidico giovedì: treno in ritardo di 10 minuti. Bene!! Iniziamo davvero bene!! Io e Salvo, essendo dell' Acireale 5, aspettiamo gli altri alla stazione della circumetnea. Ci raggiungono Ettore, anche lui di Acireale (Acireale 2) e Sandro, un capo di Roma. O almeno, a primo impatto ci era parso un capo, poi abbiamo scoperto che era "qualcosa di più". Nel frattempo il ritardo aumenta: 15, 20, 30, 40 minuti di ritardo. Alla fine eccoli arrivare tutti.
Lungo il viaggio che ci porta al luogo effettivo dell'apertura del campo, iniziamo a conoscerci: nomi, età, provenienza, studi/lavori, ecc... 
Dopo l'apertura inizia la strada: il tempo "selvaggio" non si fa attendere e ad un'iniziale pioggerellina si sostituisce un finissima grandine che, aiutata dal vento, ci colpisce le gambe abbastanza violentemente (ancora avevamo i pantaloncini xD).
Raccontare ciò che abbiamo fatto significherebbe rovinare le sorprese a chi dopo di noi farà questa fantastica esperienza. Quello che mi sento di condividere è la felicità e la spensieratezza di questo campo. Non ricordo un solo momento di rabbia, nervosismo, litigio. Ho avuto modo di vedere come ciò di cui parlavamo al campo, ciò che era il tema del campo, pian piano prendeva forma, diventava tangibile.
Lo staff (Alessandro, Angela, Ettore, Francesco, Gianluca) formato da persone uniche, speciali, preparate, simpatiche, organizzate e tutto quello che di positivo si può trovare in una persona... è riuscito a rendere tutto questo possibile, grazie anche all'aiuto di Fra Sandro (l'ho detto che era "qualcosa di più") che con i suoi interventi e la sua simpatia, riusciva a colpire e sorprendere ognuno di noi, facendoci riflettere e aiutandoci per crescere lungo il nostro cammino scout e non.
Tutto questo grazie, anche, a tutti i ragazzi: Andrea, Ania, Antonio, Arianna, Danilo, Davide, Edoardo, Ettore, Flavia, Giuseppe B., Giuseppe F., Lorenzo, Maria, Salvo, Samuele, Stefano. Ognuno dei quali mi ha lasciato qualcosa. Con i quali ho vissuto esperienze, forse, uniche. Con i quali ho condiviso momenti in cui le risate erano talmente tante da essere accompagnate dalle lacrime. Con i quali ho condiviso momenti di canto a cui volentieri si univa lo staff (e forse faceva più casino di noi xD). E con i quali con l'ultimo brano, dell'ultimo momento in cerchio, dell'ultimo giorno, ho condiviso le lacrime di tristezza per la fine di tutto quello che si era creato, ma soprattutto di gioia per aver vissuto tutto questo.
Buona Strada.
Samuele.
 
10April Il colpo di fulmine avviene in silenzio nell'estasi degli occhi
Scritto da Salvatore Patanè  

"Questa di Terre Selvagge credo sia stata una delle poche esperienze scout più belle a cui io abbia mai partecipato. In questi quattro giorni mi sono sentito tutt'uno con la Natura: vivo, libero da ogni pensiero. Il cammino, che si prospettava faticoso, non lo è stato affatto! Ho incontrato una comunità di persone fantastica, sempre disponibile per qualsiasi cosa; mi sentivo come in famiglia. L'esperienza di Terre Selvagge mi è servita molto e dedico un grazie a tutti noi! La frase che mi è rimasta più impressa è stata:"il colpo di fulmine avviene in silenzio nell'estasi degli occhi". Già, il colpo di fulmine verso quest'avventura è stato così!

 

Salvo P.

 
10April La rifarei altre mille volte
Scritto da Maria Pulvirenti  

Come sempre, quando parto per un campo/  route, la sera prima mi ritrovo in crisi. Questa volta è stata una delle crisi più forti data dal fatto che nei giorni prima del campo avevo avuto tantissimi impegni, avevo dovuto studiare tantissimo e non avevo avuto tempo per fare lo zaino; in più avevo appena saputo che due giorni dopo il campo avrei avuto una prova in itinere. 

Ed ecco che mi riduco la sera prima a fare lo zaino e averlo pieno stracolmo dopo aver messo solo metà delle cose richieste. A mezzanotte mi ritrovo a cambiare zaino e rifare tutto da capo. Pensavo "ma chi me lo fa fare?"..
Nonostante questi momenti di turbamento mi aspettavo tanto dal campo e sapevo che la cosa più giusta era quella di andare! 
 
Ora posso dire che sono così soddisfatta della scelta che ho fatto che la rifarei altre mille volte. Questi giorni sono stati fantastici.
Mi sono staccata totalmente dal mondo; per quattro giorni ho potuto staccare la spina e godermi la natura e le nuove amicizie.
Ho imparato tantissimo, tante cose pratiche , che i capi (super competenti) ci hanno insegnato, e tanto altro, grazie ai momenti di riflessione, di deserto e soprattutto grazie al confronto con fra Sandro durante la strada.
Sono tornata a casa piena di gioia, voglia di fare e voglia soprattutto di raccontare la mia esperienza.
 
Sono nati rapporti bellissimi, che mi hanno dato tanto, ognuno mi ha regalato qualcosa, chi più chi meno, ma tutti mi hanno regalato una risata, un sorriso o altro. Anche con i capi siamo riusciti a instaurare bellissimi rapporti e lo staff ha reso il campo un'esperienza indimenticabile che per sempre rimarrà custodita dentro di me!
 
Tornerei volentieri a quel giorno di pioggia, vento, grandine che fu il primo giorno per rivivere tutto da capo!
 
Grazie a tutti...
Buona strada
 
Maria P.
 
10April L'essenziale è invisibile agli occhi

"L'essenziale è invisibile agli occhi"..questa è una delle frasi contenuta nel deserto di terre selvagge,citata dalla volpe e rivolta al piccolo principe..

Terre Selvagge è stato questo per me..l'essenziale è tutto ciò che basta per essere felici: amare, apprezzare le piccole cose, ascoltare il rumore del vento,osservare i meravigliosi panorami, sentire i propri piedi sprofondare passo dopo passo nella neve senza mai fermarsi e salire,volare sempre più in alto..verso la vetta!
Ringrazio i capi e i ragazzi che cn me hanno condiviso questa esperienza unica e irripetibile..perdonatemi ma non saprei come descrivere meglio le mie sensazioni.. buona strada :-)
 
Danilo F.
 


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